Lo scorso 30 maggio si è tenuto il Convegno online La consapevolezza come risorsa di fronte all’emergenza, XIII Convegno Nazionale della SIPI (Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento) a cui ha partecipato come relatore Luciano Peirone, Socio SIPSIOL.
di Luciano Peirone
L’uragano pandemia si è abbattuto su tutto e tutti. Anche sul modo di fare scienza psicologica (dobbiamo inventarci metodi innovativi per approcciare la realtà) e sul modo di fare tecnica psicologica (dobbiamo inventarci strumenti innovativi per intervenire sulla realtà).
Il virus (SARS-CoV-2) e la malattia (CoViD-19) hanno scombinato i giochi, rivoluzionando la quotidianità della condizione dello psicologo e dei suoi utenti/clienti/pazienti: tutti quanti intesi ad ampio raggio, cioè non solo confinati nella pur grande nicchia “clinico-terapeutica”.
Occorre un salto di qualità per capire il nuovo essere umano, posto di fronte all’imprevisto e gigantesco problema del “contagio virale”: occorre una maggiore ed innovativa consapevolezza. Anche in direzioni specifiche: fra le tante, quella che riguarda la terza/quarta/quinta età.
Ecco allora, qui di seguito, un sintetico resoconto del Convegno La consapevolezza come risorsa di fronte all’emergenza. XIII Convegno Nazionale della SIPI (Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento), svoltosi a “Padova e dintorni” il 30 maggio 2020.
Sotto la sapiente guida di Rossana De Beni (Ordinario di Psicologia all’Università di Padova e Presidente SIPI), Erika Borella (Università di Padova), Luca Pezzullo (Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto) e dello staff SIPI, hanno “partecipato” da lontano numerosi esperti: Santo Di Nuovo (Presidente AIP), Fabio Lucidi (Presidente SIPSA), Rabih Chattat (Università di Bologna), Pietro Vigorelli (Gruppo Anchise, Milano), Giorgio Pavan (ISRAA, Treviso), Nicola Mammarella (Università di Chieti), Elena Cavallini (Università di Pavia), Alberto Di Domenico (Università di Chieti), Carmen Belacchi (Università di Urbino), Carlo Cristini (Università di Brescia), Mario Fulcheri (Università di Chieti), Alessandro Porro (Università di Milano), Alessandro Antonietti (Università Cattolica di Milano) e numerosi altri ancora.
Quasi tutte le relazioni hanno ruotato attorno al tema oggi dominante in Italia e nel Mondo: la pandemia. Ovviamente nei suoi risvolti su invecchiamento e vecchiaia.
In particolare, si è lavorato nelle seguenti sessioni: “La psicologia dell’invecchiamento di fronte all’emergenza CoViD-19. Perché il futuro non ci trovi impreparati”; “La ricerca nell’ambito dell’invecchiamento al tempo del Coronavirus”; “Riflessioni, ricerche ed esperienze”; “Invecchiamento, longevità e CoViD-19”.
Si è discusso non solo su invecchiamento negativo-patologico (decadimento fisico, degenerazioni neuro-cognitive e comportamentali, etc.) ma anche su invecchiamento positivo-salutare (long life learning, rilancio psico-culturale, dialogo intergenerazionale, etc.). In particolare si è sottolineato il cosiddetto “Good & Successful Ageing”: tema questo sempre più attuale (Peirone, 2020), anche in situazione pandemica, con reazioni psicologiche dei soggetti “di una certa età” talvolta addirittura migliori di quelle dei loro figli (adulti) e nipoti (giovani e adolescenti). In tal senso, e ancor più in particolare, la telepsicologia (anche non professionale) ha dimostrato la propria efficacia, facendo dialogare fra loro persone “fisicamente distanziate”: i terapeuti con i pazienti, i nonni con i nipotini, gli anziani con gli adulti, gli ospiti delle RSA con i familiari, etc.
Sono stati questi i principali (e nuovissimi) contenuti di fondo del convegno SIPI. Ma, non solo i contenuti, anche la forma è dovuta cambiare: la forma e la formula. Per la prima volta nella sua storia l’annuale Convegno SIPI è stato costretto a rinunciare ad una sede fisica (prevista quest’anno all’Università di Padova) e “ripiegare” (nel senso positivo del termine!) sulla versione online (avvalendosi della piattaforma Zoom). Con qualche iniziale timore per l’esordio, ma poi, al termine dell’evento, con grande soddisfazione, la SIPI è riuscita a raccogliere più di 170 iscritti, sparsi in giro per l’Italia, ognuno a casa propria, con i propri devices, lavorando “da remoto” con i colleghi, confermando lo slogan principe del lockdown “#iorestoacasa” e interagendo efficacemente sul piano lavorativo.
In conclusione, questo convegno ha confermato il trend di sviluppo della psicologia e degli psicologi, proprio lungo quanto teorizzato e promosso dalla SIPSIOL (Società Italiana di Psicologia On Line). Inoltre, l’evento della SIPI ha dimostrato quanto la soddisfacente qualità esistenziale dei post-moderni anziani/vecchi (Cesa-Bianchi, Cristini, Fulcheri e Peirone, 2014) come pure l’efficace lavoro online dei professionisti/ricercatori siano ormai un dato di fatto in termini di coraggiosa creatività e fecondo utilizzo del tempo (quello libero e quello lavorativo).
Bibliografia
- Cesa-Bianchi, M., Cristini, C., Fulcheri, M., & Peirone, L. (Eds.) (2014). Vivere e valorizzare il tempo. Invecchiare con creatività e coraggio. Torino: Premedia Publishing. E-book.
- Peirone, L. (2020). La terza e la quarta età di fronte all’emergenza CoViD-19. Alcune riflessioni cliniche e culturali su lockdown e Invecchiamento Attivo e Salutare. In SIPI (Ed.), La consapevolezza come risorsa di fronte all’emergenza. Padova: SIPI. www.sipinvecchiamento.it.
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