"Intelligenza Artificiale per la medicina e la salute: il ruolo della psicologia" è l'intervento di Stefano Triberti al 1° Congresso Nazionale della Sipsiol. Attraverso l’esplorazione di ciò che oggi esiste e cresce sempre più velocemente approfondiremo il tema delle IA in Psicologia e le implicazioni teoriche e pratiche alle quali queste corrispondono.

stefano triberti sipsiol2022

Stefano Triberti ha conseguito il dottorato di ricerca in psicologia nel 2016 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Fino al 2018 ha insegnato Psicologia della Comunicazione ed Ergonomia e UserExperience presso la stessa Università, e ha svolto attività di ricerca incentrata sull’Interazione Uomo-Tecnologia e sull’utilizzo delle nuove tecnologie per la promozione della salute e del benessere (PositiveTechnology).

Dal 2018 lavora presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato-Oncologia dell’Università degli Studi di Milano, e collabora con la Applied Research Division for Cognitive and Psychological Science dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO). Le sue attività di ricerca attuali si focalizzano sull’utilizzo delle nuove tecnologie per la salute (eHealth) e per l’attività medica e chirurgica, con particolare attenzione al processo decisionale e all’impatto che le soluzioni di Intelligenza Artificiale hanno sulla relazione medico-paziente e sul processo di cura integrale. È autore o co-autore di circa novanta pubblicazioni scientifiche e divulgative, compresi i volumi italiani Psicologia dei Videogiochi, UserExperience (Maggioli), La Personalità Online (Giunti), e Il Medico 4.0: come cambia la relazione-medicopaziente nell’era delle nuove tecnologie (Edra). I suoi ultimi contributi scientifici riguardano gli aspetti criminologici delle Love Scams.

Partecipa al I convegno Nazionale della Sipsiol, con un intervento dal titolo: Intelligenza Artificiale per la medicina e la salute: il ruolo della psicologia.

Dove si colloca la psicologia nel mondo delle IA?

La psicologia si relaziona con l’Intelligenza Artificiale almeno in tre modi. Il primo è quello del contributo teorico e di ricerca alla concezione stessa di IA: laddove l’intenzione è quella di riprodurre alcuni processi cognitivi nelle macchine, è necessario aiutare a comprendere cosa siano e come funzionino tali processi, evitando il rischio di errori e semplificazioni. Questo rischio è evidente già dal nome stesso della disciplina, che dà luogo a facili fraintendimenti utilizzando a sproposito un termine complesso come quello di “Intelligenza”. Il secondo modo si riferisce alle possibilità di utilizzo della tecnologia; si stanno ancora definendo opportunità affascinanti per gli psicologi del futuro, che potranno utilizzare soluzioni di IA per supportare il loro lavoro, specialmente in ambito clinico, di ricerca e di marketing. Il terzo modo, forse il più interessante, si riferisce al ruolo della psicologia nello sviluppo delle Intelligenze Artificiali; l’IA è infatti una tecnologia inutile o addirittura dannosa se viene utilizzata in modo sbagliato dalle persone. Ciò che influenza maggiormente le condotte di utilizzo non è però la buona funzionalità di una tecnologia (nel caso della IA, l’accuratezza di un algoritmo), bensì l’interfaccia, ovvero tutto ciò che si pone tra la tecnologia e il suo utente. La User Experience, informata dalla psicologia e dalle scienze sociali in generale, contribuirà sempre di più allo sviluppo di interfacce per IA che supportino condotte d’uso efficaci e consapevoli. La questione più delicata inerente all’interfaccia è quella della spiegazione, per cui si è sviluppata una disciplina chiamata XAI (eXplainable Artificial Intelligence) il cui obiettivo principale è quello di insegnare alle Intelligenze Artificiali a spiegare i propri outcome, così da giustificare le azioni consigliate all’utente e supportare la presa di decisione.

 

Come l’IA può supportare il lavoro dello psicologo?

Come suggerito nella risposta precedente, la IA può essere definita una “macchina per prendere decisioni”. Il suo obiettivo infatti è essenzialmente quello di effettuare analisi di dati che sono impossibili o impraticabili per gli esseri umani, fornendo tra le altre cose predizioni di comportamenti futuri. Soffermandosi nell’ambito della psicologia clinica, supponiamo che uno psicoterapeuta possa avere accesso, tramite dispositivi mobili o inseriti nell’ambiente, a enormi quantità di dati sulla vita quotidiana del proprio paziente (ovviamente con le necessarie autorizzazioni dello stesso); un algoritmo di IA potrebbe analizzare questi dati, confrontarli con la letteratura scientifica, e arrivare a predire il decorso della patologia anche a lungo termine, così come le probabilità di successo di uno o più approcci terapeutici. Questa è solo una delle opportunità possibili, senza contare quella di sviluppare sistemi che interagiscano direttamente con il paziente e partecipino del lavoro clinico vero e proprio. In ogni caso, le nostre ricerche dimostrano che gli psicologi sono una categoria ancora in gran parte sospettosa nei confronti dell’utilità delle IA all’interno della loro professione. È necessario coinvolgere la psicologia clinica in particolare nello sviluppo di queste tecnologie, evitando ogni semplificazione, per implementare soluzioni realmente utili ai pazienti, come sta avvenendo in altri ambiti della medicina e della salute.

 

L’intervento del dott. Triberti si inserisce nel modulo delle #Prospettivefuture legate al lavoro di ricerca e del clinico. Attraverso l’esplorazione di ciò che oggi esiste e cresce sempre più velocemente e che fino a qualche anno fa sembrava rinchiuso nei romanzi di Sterling, approfondiremo il tema delle IA in Psicologia, le implicazioni teoriche e pratiche alle quali queste corrispondono e alle quali dovranno rispondere nell’immediato presente.

 

1° CONGRESSO NAZIONALE DELLA SOCIETA' ITALIANA DI PSICOLOGIA ON LINE - CHIETI - 29 OTTOBRE 2022

Per iscriversi il link è https://www.sipsiol.it/13-convegno-nazionale-sipsiol

Se non sei ancora Socio della Sipsiol e desideri partecipare al Convegno, iscriviti alla Sipsiol da questo link: https://www.sipsiol.it/area-soci/iscriviti-alla-societa-italiana-di-psicologia-on-line

 

 

 

 

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