La Società Italiana di Psicologia On Line avvia una indagine conoscitiva sul fenomeno Instagram nel campo della professione psicologica, sulle psicologhe e sugli psicologi che frequentano e "vivono" su questo social network.
di Redazione
Instagram è un'app, un software, di un'azienda privata statunitense. Nacque solo 11 anni fa e dopo un anno di vita aveva già un milione di utenti.
Offre la possibilità di scattare e pubblicare fotografie con il proprio dispositivo mobile. Non solo. Il software permette anche di applicare dei filtri e questa possibilità rende ancora più appetibile cognitivamente questa app.
A partire dall'anno successivo il programma permette di inserire nel piccolo testo a corredo della foto anche l'hashtag, il famigerato # che è il prefisso per facilitare la ricerca (es. #psicologisullaluna). È tale il divertimento degli utenti che a metà del 2011 gli utenti sono già 5 milioni. Oggi gli utenti attivi (che aprono il programma almeno una volta al mese) nel mondo sono circa 1 mld e in Italia sono 24mln (gli italiani sono circa 60 mln).
Nel tempo questo software è andato a comporre quel gruppo di "applicazioni" che formano quell'aggregato di programmi che sinteticamente vengono definiti Social. Instagram è a pieno diritto nell'ambito social perché, alle funzioni fotografiche, si sono affiancate le possibilità di interazioni tra gli utenti: attraverso il famigerato Like, i commenti alle foto e la chat. Oggi Instgram è il Social preferito dai giovani e vede il fenomeno delle Storie che è assurto a termometro del gradimento all'Io Espanso di ogni persona che usa attivamente questa app.
La Sipsiol, nell'ambito delle varie indagini che sta promuovendo, proverà a scattare la fotografia (in questo caso decisamente pertinente) del fenomeno degli psicologi, psicologhe e psicoterapeuti che frequentano e "vivono" su Instagram. Parimenti a quanto affrontato con l'indagine dei nostri colleghi su Youtube, proveremo a farne un'analisi preliminare.