Nel presente articolo verranno esposte le principali domande e risposte che sono state raccolte e fornite dall'American Psychological Association in collaborazione con la California Psychological Association, rispetto alle prestazioni psicologiche online in questo specifico momento storico.
di Giorgia Lauro
Il periodo che stiamo vivendo solleva, dal punto di vista psicologico, diverse domande. In prima linea ci sono gli utenti che spesso si trovano a dover convivere con stati emotivi caratterizzati da paura, forte ansia e incertezza verso il futuro.
Dall'altra parte, la categoria professionale si sta anche interrogando su come intervenire prontamente e nel miglior modo possibile per fronteggiare la crisi psicologica legata alla presenza del COVID-19.
Nel presente articolo verranno pertanto esposte le principali domande e risposte che sono state raccolte e fornite dall'American Psychological Association in collaborazione con la California Psychological Association, rispetto alle prestazioni psicologiche in questo specifico momento storico.
Come devo prepararmi per fornire servizi online?
Il Codice Etico dell'APA prevede che gli psicologi che intendono fornire servizi, insegnare o condurre ricerche utilizzando le nuove tecnologie dovrebbero “presentare un'istruzione, formazione, esperienza supervisionata o studi pertinenti legati al settore”.
Pertanto, prima di offrire servizi di consulenza o psicoterapia online, gli psicologi dovrebbero adottare misure per garantire la competenza in questo settore, studiando ad esempio le Linee guida dell'APA per la pratica di consulenza e psicoterapia online, frequentando un corso di formazione continua pertinente e apprendendo tutte quelle specifiche che riguardano le piattaforme di videoconferenza conformi alle norme HIPAA.
L'Health Insurance Portability and Accountability Act (HIPAA) consente di sfruttare servizi cloud di AWS per elaborare, archiviare e trasmettere informazioni sanitarie protette.
Posso iniziare una terapia con un nuovo paziente usando una piattaforma di videoconferenza o semplicemente tramite telefono?
Nel processo decisionale relativo all'eventuale presa in carico di un nuovo paziente tramite la tele-psicologia, gli psicologi dovrebbero fare affidamento sul proprio giudizio clinico, essere attenti su come impostare l'aspetto economico del pagamento, nonché sugli aspetti burocratici legati all'agire professionale.
I servizi psicologici vengono spesso avviati utilizzando una piattaforma di videoconferenza con funzionalità sia audio che video, e in genere non si concretizzano esclusivamente tramite il solo canale audio.
Può infatti risultare difficile condurre un esame approfondito dello stato mentale senza 'vedere' l'utente perché lo psicologo può perdere importanti osservazioni comportamentali che sono essenziali nella presa di decisione dell'eventuale percorso psicologico e/o psicoterapeutico.
Tuttavia, durante l'emergenza di sanità pubblica da Covid-19, l'avvio del trattamento tramite il solo canale audio può essere l'unico modo per alcuni pazienti di accedere alle cure.
Ho uno studio privato. In quali circostanze dovrei fornire servizi di persona nel mio studio?
Il governo ha identificato gli psicologici come professionisti essenziali e fondamentali in risposta al COVID-19. Ciò non significa che i professionisti debbano fornire servizi di persona, in quanto i servizi psicologici principali possono, e in molti casi dovrebbero, essere erogati attraverso la tele-psicologia.
Per soddisfare le esigenze dei loro pazienti e della comunità, senza aumentare il rischio di contagio, gli psicologi dovrebbero prendere in seria considerazione la possibilità di fornire servizi attraverso la tele-assistenza durante questa emergenza di salute pubblica, soprattutto se:
- tu o il tuo paziente siete una categoria ad alto rischio per lo sviluppo di malattie gravi (ad esempio, over 65, con condizioni di salute sottostanti);
- hai pazienti ad alto rischio di esposizione, come operatori sanitari o primi soccorritori;
- sei in una parte del paese con alti o crescenti tassi di infezione;
- il tuo studio non offre abbastanza spazio tra te e il tuo paziente, o non consente una corretta distanza per i pazienti che stanno aspettando i loro appuntamenti.
Nel prendere decisioni di questo tipo è opportuno tenere presente la salute e la sicurezza personale e dei propri pazienti. Qualora si decida di fornire servizi diretti è fondamentale assicurarsi di prendere le misure appropriate per mitigare il rischio di esposizione.
Come proteggere il tuo paziente e la tua pratica professionale?
Nel momento in cui la zona in cui ti trovi è esposta a particolari rischi è bene rivedere le politiche lavorative e capire come potersi rendere più flessibili.
È bene anche porsi alcune domande: potete modificare la politica di cancellazione o rinunciare alle spese per far fronte a eventuali appuntamenti disdetti? Hai abbastanza riserve economiche per coprire le spese se riscontri un calo dei servizi?
Infine, qualora si decida di proseguire l'attività professionale in studio è fondamentale creare un ambiente sicuro per te stesso e i pazienti. È bene esporre cartelli che incoraggino il lavaggio delle mani e porre disinfettanti in sala d'attesa, nello studio e nei servizi igienici.
Articolo tratto da “American Psychogical Association”
Giorgia Lauro, Psicologa clinica e Sessuologa Socio Ordinario della Società Italiana di Psicologia On Line (SIPSIOL) Lavora su Pescara e Francavilla al Mare (CH). Si occupa principalmente di clinica per coppie e adulti. |