Il “Decreto Rilancio”: la preoccupazione e l’amarezza della comunità nazionale degli psicologi. La Psicologia e gli psicologi dalla parte dei cittadini

Comunicato del Consiglio Direttivo SIPSIOL

psicologia on line al fianco dei cittadini

Il lockdown a cui tutto il paese è stato costretto al fine di contenere la diffusione del virus Covid – 19 ha provocato una profonda crisi che, oltre che essere sanitaria, è divenuta man mano crisi economica e sociale.

In questi mesi, come a tutti noto, le Istituzioni dello Stato, in primis il Governo, ha risposto con DPCM, Atti e Ordinanze che hanno cercato, supportato dai pareri autorevoli delle innumerevoli Commissioni istituite a livello centrale, di accompagnare la nostra nazione a compiere un percorso che, a partire dall’ormai famosa e notoria Fase 1 (Fase emergenziale), ci conducesse sino all’ auspicabile fine della emergenza pandemica.

L’improvviso arrivo della pandemia ha stravolto le abitudini e la quotidianità di ciascuno di noi determinando quelle misure restrittive necessarie al contenimento della diffusione del virus Covid-19  primo fra tutti il distanziamento sociale: restare a casa, abbandonare i luoghi di lavoro e le scuole per i nostri giovani, la chiusura di ogni attività se non quelle strettamente necessarie alla sopravvivenza, le strade deserte, le immagini e numeri che dai mezzi di informazioni raggiungevano le nostre persone,  hanno evocato in ciascuno di noi emozioni forti che ciascuno ha cercato di gestire con le proprie strategie di coping.

Si potrebbe continuare a lungo ma forse inutilmente: la c.d. Fase 1 è troppo vicina da averla potuta già dimenticare.

L’emergenza che nei mesi di marzo e aprile 2020 ha investito l’Italia, l’Europa, il Mondo intero è stata una emergenza nuova, non riconducibile ad es. a quella purtroppo conosciuta di un terremoto: è tutt’ora un’emergenza che non ha uno spazio definito, non ha un tempo.

Infatti il Virus Covid-19, oltre che trovare inerme la Scienza, è invisibile ed è pronto a colpire in ogni momento attraverso semplici gesti che appartengono (o meglio: sono appartenuti) al nostro quotidiano: darsi la mano, abbracciarsi, baciarsi.

L’intera comunità nazionale professionale degli psicologi, con atto di spontanea generosità, si è mobilitata per sostenere la popolazione intera, assumendo su di sé quella responsabilità sociale propria di una professione sanitaria.

Il sostegno psicologico è stato fornito nel rispetto delle regole del distanziamento sociale con la telepsicologia utilizzando le tecnologie di telecomunicazione che hanno permesso di superare le distanze tra il professionista e l’utente.

La psicologia, superando tra l’altro alcuni paradigmi di esercizio della professione, ha abbracciato l’intero discorso della Psicologia Online pur di essere vicino ai bisogni dei cittadini.

La Sipsiol, Società italiana di Psicologia On Line, è nata proprio dall’esigenza di favorire, promuovere e implementare questo nuovo metodo di lavoro

Non si era mai vista una mobilitazione così imponente nei numeri e nelle competenze al punto che gli stessi Ordini regionali hanno fatto fatica a governarla all’interno dello loro funzioni. Lo stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine ha promosso iniziative in tal senso, iniziative rintracciabili al seguente link https://www.psy.it/psicologi-contro-la-paura

Tutta questa attività è stata accolta anche dal Ministero della Salute con l’istituzione del “Numero verde per il sostegno psicologico” a significare l’attenzione (attenzione?) per il forte bisogno di Psicologia così come emergeva nel Paese.

Gli psicologi hanno avuto immediata contezza, prima ancora di altre professioni di confine, che quelle “emozioni forti” rappresentavano in quel momento un trauma emotivo ma che ancor più, se non ascoltate, si sarebbero ben presto trasformate in disturbi più strutturati e stabili e chiaramente rintracciabili all’interno di Disturbi post traumatici da stress.

Ma gli psicologi, anche prima di affrontare temi clinici, ben conoscono la definizione di Salute così come definita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): “stato di benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine, in primis il Presidente, in questi mesi sono stati impegnati quotidianamente e costantemente in interlocuzioni con tutte le Istituzioni e gli apparati dello Stato interessati alla gestione della pandemia, allo scopo di:

  1. affermare che nel paese si ergeva e si erge forte la richiesta di interventi psicologici, così come evidenziato anche da innumerevoli indagini;
  2. affermare come la salute sia da intendersi come uno stato di benessere fisico, psichico e sociale. In questa affermazione (Definizione OMS) è tra l’altro implicita l’assunto che non basta superare gli effetti del Covid-19 sulla componente organica della persona;
  3. Favorire lo sviluppo di un nuovo paradigma culturale in materia di salute abbracciando la definizione dell’OMS che data 1948;
  4. Richiamare il legislatore in materia di Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che in numerosi articoli di Decreto assegnano agli psicologi un ruolo molto articolato che va ben oltre il campo tradizionale dei disturbi mentali;
  5. Assumere su di sé quella responsabilità sociale che compete a ciascuna delle professioni sanitarie a cui viene assegnato il compito e la responsabilità di tutelare la salute dei cittadini, tutela della salute che è Diritto del cittadino perché sancita nella nostra Carta Costituzionale

Sul sito del Consiglio Nazionale dell’Ordine https://www.psy.it/  tutta l’imponente attività promossa è ben rappresentata. Lo stesso dicasi per gli Ordini regionali e provinciali.

Oggi siamo nella Fase 2, la fase della ripartenza.

Ebbene nel c. d. “Decreto Rilancio” non vi è traccia della psicologia e degli interventi psicologici, se non un generico riferimento alla psicologia laddove si parla di scuola (Art. 222 del decreto in parola).

Un Decreto con cui si intende avviare il rilancio del paese dopo il disastro economico e sociale provocato dall’epidemia Covid – 19; un Decreto che mentre prevede un giusto incremento nel SSN di diverse figure professionali, dimentica totalmente la psicologia.

Come se il necessario rilancio dell’economia del paese potesse fare a meno di considerare la condizione psicologica di chi di quel rilancio deve essere artefice, delle famiglie provate da lunghi mesi di ansie, preoccupazioni ed incertezze, dei ragazzi e dei giovani privati di uno spazio importante della loro vita: la scuola (a proposito: ci si è preoccupati con lunghe querelle solo di come assicurare gli esami e le valutazioni).

Indagini promosse dallo stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine sottolineano quanto sia forte nei cittadini il bisogno di Psicologia. Nel quotidiano questo bisogno appare palpabile.

Nel contempo non possiamo pensare che quanto questo bisogno, qualora rimanesse inascoltato, prendesse altre forme (disturbi) possa essere gestito solo ed esclusivamente, in maniera tradizionale, con la farmacoterapia.

Le evidenze di efficacia e costo – benefici degli interventi psicologici sono lì a dimostrare la maggiore efficacia dell’intervento psicologico rispetto ad altri interventi e il maggior risparmio economico della psicologia rispetto alla cura attraverso i farmaci.

Anzi il ricorso agli psicofarmaci per molte situazioni di stress, ansia e depressione lieve/moderata, disagio è ampiamente ingiustificato e produce forme di dipendenza e patologie collaterali che costituiscono un grave problema sociale e di salute.

La Comunità professionale degli psicologi, facendosi interprete di questo bisogno, grida forte che non c’è vera ripresa senza salute psicologica.

Finita la prima emergenza (Fase 1), che ha visto comunque gli psicologi in prima linea nel fornire a titolo solidaristico il proprio contributo, ora è il momento di mettere mano a risposte strutturali, coordinate ed efficaci, per dare risposte che non siano solo riparative ma che siano anzitutto finalizzate alla promozione delle risorse e della resilienza dei cittadini.

Cittadini che, come detto, chiedono azioni concrete a protezione della loro salute psicologica.

Occorre trasmettere il messaggio che la salute psicologica è un diritto e deve diventare un diritto esigibile in qualsiasi momento e da ogni cittadino.

Per questo appare necessario un piano straordinario di assunzioni di psicologi sia per far fronte ai bisogni delle diverse fasi del “rilancio” sia per rispondere ai normali bisogni di salute.

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine è impegnato su questo fronte e noi tutti dobbiamo sostenerlo con forza e in modo unitario senza lacerazioni, personalismi, demagogie.

Solo una comunità professionale compatta e coesa può dare forza alla voce del Consiglio Nazionale dell’Ordine.

Se non ora quando

La Sipsiol così come tutta la nostra comunità professionale è al fianco dei cittadini per camminare insieme e trasformare il dramma di questi mesi in opportunità per un futuro migliore.

 

Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Psicologia On Line -SIPSIOL

21 maggio 2020

 

 

 

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